
PROGRAMMA
FESTIVAL CRISTALLINO l'arte nei luoghi interstiziali
DIREZIONE ARTISTICA
Roberta Bertozzi
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Angela Molari
LOGISTICA
Lia Maggioli
UFFICIO STAMPA_PR
Elena Roffilli
IDEAZIONE GRAFICA
Massimo Proli
RICERCA DEL SUONO
Alex MonoGawa
VISUAL_AUDIOVIDEO
Luca Fabianii
SOUNDSCAPE
Marco Keeno Pandolfini
FORMAZIONE
Lucia Raggini
DIPARTIMENTO DIDATTICA
Chiara Gualtieri
Anche per l'edizione 2018 il Festival Cristallino si dirama in una serie di percorsi diffusi, sempre nel solco di una rotta artistica tesa a rimarcare come all’interno di un territorio, nel suo complesso ecosistema storico, ambientale e antropico, siano proprio le realtà liminali, di confine o borderline, a svolgere una funzione determinante circa lo sviluppo e la precisazione della sua stessa identità.
Tre studi d'artista, due grandi mostre, alle quali si innesteranno workshop, incontri e laboratori, insieme a due progetti speciali dedicati al fiume Savio, nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018; e ancora performance, incontri, live painting. Ogni occasione del Festival sarà intesa a dare corpo a ciò che si muove per vie periferiche, ciò che, per natura e configurazione, appare minoritario e dunque utopico o atopico – ciò che in forza della sua qualità interstiziale non si lascia ricomporre in un quadro prestabilito, innescando per vie sotterranee, passo dopo passo, un mutamento della fisionomia degli spazi e delle comunità che li abitano e li attraversano.
Questo sconfinamento della geografia nella biografia parla, in qualche misura, anche della nostra azione di resilienza, come festival indipendente e come centro artistico, in una periferia urbana. Con una fondamentale scoperta, che si è precisata nell’arco di questi anni: che ogni situazione di marginalità, estranea ai circuiti mainstream, può attestarsi, al di là di ogni suo possibile, futuro sviluppo, soltanto come “desiderio di essere”, di esserci, in questo tempo e nei luoghi che ci sono dati.
Il filosofo Didi-Huberman, partendo da una immagine di Pier Paolo Pasolini sulla progressiva scomparsa delle lucciole, ha scritto che “l’animata danza delle lucciole non ha altro luogo che nel cuore delle tenebre”: solo in quelle nicchie scampate alla feroce luce panottica della pseudo-modernità, in aree interstiziali e periferiche. E che “le lucciole non si illuminano per illuminare” ma unicamente per un gesto mimico di presenza – non assecondando altra logica, altra finalità, che quella, appunto, del desiderio di essere.
In una metaforica situazione “tenebra” è questo che ci preme testimoniare, attraverso l’opera degli artisti che ci accompagneranno in questa edizione così come di tanti altri che negli anni abbiamo incontrato.
Con l’impressione che queste piccole e intermittenti luminescenze che infrangono lo specifico buio dell’epoca, ossia quella brutale e ostinata “luce al neon” dell’industria politica, sociale, culturale, siano alla fine le uniche a restare per davvero stampate sulla nostra retina.
Roberta Bertozzi
Direttrice Artistica
PROGRAMMA
20/10/2019
URBAN MANIFESTO GOLA HUNDUN

02/11/2018
SUBURBIA innesti periferici COLLETTIVO ARTEDA

16/12/2018
Incontro con
GUIDO GUIDI
Corte Zavattini 31

11-12/05/2019
SPAZI PER UMANI workshop FILIPPO VENTURI
